Da un lato abbiamo Riccardo Battocchio che indossa lo zucchetto alla Messa per la fiducia non avendo ancora ricevuto l’ordinazione episcopale. Questo perché “i teologi umili e francescani” l’episcopato non lo hanno mai ricercato. Figuriamoci.
Dall’altro abbiamo lo stemma di Mons. Di Tolve che nelle sue e-mail continua a firmarsi “+ Michele Mons. Di Tolve” suscitando l’ilarità di chi riceve queste missive. Sempre per rendere l’idea dell’umiltà di questi vescovi nominati su indicazione “della cugina”, Di Tolve inserisce anche nelle e-mail il suo stemma e la lista dei suoi incarichi.
A Roma qualcuno dice: “Don Michè ripijate”. Dodici anni in cui questi repressi arrampicatori sono stati portati su mentre accusavano i loro seminaristi di essere ambiziosi secondo quello schema che gli psichiatri chiamano “proiezione”.
Testo e foto da pagina facebook di SilereNonPossum