Giosuè
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I terremoti, sono castighi?

(Foto di Messina tratta da commons.wikimedia.org)

I terremoti non sono prevedibili. Si possono dare delle valutazioni delle aree più a rischio, ma vediamo nei fatti recenti di questi anni che gli “scienziati” non hanno saputo prevedere i terremoti, non dico i tempi in cui sarebbero avvenuti, ma almeno le aree. Dire che tutto è a rischio è in Italia equivale a non dire un bel nulla. Di fatto se percorriamo nella nostra mente in questi anni, visitando i vari quotidiani in internet, vi sono stati interi periodi nell’arco di 2-3 giorni si verificava un terremoto nella nostra Italia, senza dimenticare dei maremoti accaduti in questi ultimi anni nelle zone dell’Asia meridionale, del Giappone e quel terribile terremoto accaduto ad Haiti, che ha raso al suolo l’intera isola. Inoltre vi è menzione di terremoti terribili in Cile, nella Nuova Zelanda, e altrove, ma pochi giornali ne hanno dato notizia e così ognuno di noi è tornato placidamente alle sue occupazioni, pensando che tutto è in potere all’uomo con la sua scienza e Dio non c’entra in tutto ciò, perché mai si è mostrato, dimenticando la venuta di Gesù Cristo e i suoi miracoli, ma questa è un’altra storia per l’uomo immerso nel benessere e nel progresso, che presto ha dimenticato Dio. Allora mi è venuto in mente un fatto realmente accaduto, che può dare la spiegazione soprannaturale dei terremoti.

Riporto alcuni stralci dall’intervento di De Mattei a proposito anche del terremoto accaduto a Messina agli inizi dello scorso secolo e preso da questo link, dove potrete leggere anche il resto:

cavalieridellaluce.net/…one/2011/05/16/il-terremoto-e-un-gran-missionario/

Parlando del Beato Orione e di Sant’Annibale di Francia disse:

«Questi due sacerdoti, che nessuno oserebbe accusare di mancanza di cuore o di carità, erano convinti che il terremoto di Messina fosse stato un castigo divino. Nella mattina di domenica del 27 dicembre 1908 erano apparse nella città strisce con la scritta “Gesù Cristo non è mai esistito”, e per dimostrare l’empia affermazione, alla sera, in un pubblico dibattito era seguita una processione blasfema che era giunta fino alla spiaggia: un crocifisso era stato buttato a mare tra lazzi e oscenità, mentre il circolo Giordano Bruno si riuniva per decretare la distruzione della religione in Messina. Sempre quella domenica, 27 dicembre 1908, sul giornale satirico “Il Telefono” si poteva leggere una parodia di Natale con l’invocazione a Gesù Bambino, rimasta tristemente famosa:

O Bambinello mio – vero uomo e vero Dio – per amor della tua croce – fa sentir la nostra voce – Tu che sai, che non sei ignoto – manda a tutti un terremoto”.

Poche ore dopo Messina era rasa al suolo. Non era stata distrutta la religione, ma la città. La poesia sacrilega, all’indomani del terremoto, fu fatta diffondere da don Orione, mentre tutti i messinesi ricordavano come in una predica fatta in cattedrale, il 16 novembre 1905, sant’Annibale Maria Di Francia avesse preannunziato il terremoto con queste impressionanti parole, che propongo alla vostra meditazione:

Senza mezzi termini, senza reticenze e timori, io vi dico, o miei concittadini, che Messina è sotto la minaccia dei castighi di Dio: essa non è meno colpevole di tante altre città del mondo che sono state distrutte o dal fuoco o dalle guerre o dai terremoti: deve dunque aspettarsi da un momento all’altro di subire anch’essa la stessa sorte… Ecco il terribile argomento del mio lacrimevole discorso. Io comincio da farvi una enumerazione di tutti quei motivi pei quali i castighi del Signore su questa città appariscono alla mia atterrita fantasia quasi inevitabili.

1° Il primo motivo è che i nostri peccati reclamano i castighi di Dio. Presso di noi “peccato” è una parola di poco peso. Lo commettiamo con la massima facilità, ci abituiamo assai naturalmente, arriviamo a bere l’iniquità come acqua e con l’anima piena di peccati e di delitti ridiamo, scherziamo, dormiamo e pensiamo ad acquistarci il ben vivere per peccare ancora di più. Se qualche volta ci pentiamo, è un pentimento superficiale e momentaneo: ben presto si torna al vomito. Leggiamo la Sacra Scrittura, interroghiamo la storia di tutti i secoli, e noi troviamo che Dio punisce non solo nell’altra vita, ma anche in questa. Diluvi sterminatori, terremoti distruttori, guerre, epidemie devastatrici, carestie, siccità, mali sempre nuovi e incogniti: tutto dimostra che Iddio castiga severamente i peccati anche in questa vita. Messina ha peccati?»


Del resto a Fatima, quanto ai castighi mandati da Dio, la Madonna aveva predetto una guerra ancora più disastrosa della prima se l’uomo non si fosse convertito e non avesse smesso di offendere Dio: «La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio ne scoppierà una peggiore», vedasi il link: lanuovabq.it/…ndere-dio-gli-avvertimenti-della-madonna-13545.htm

Anche di fronte al rischio di una guerra imminente nell’Ucraina tempo fa, anche i nostri pastori ai vertici avevano invitato a pregare. Segno che anche loro credono che non si tratti solo di eventi naturali dovuti al clima.... Almeno lo spero... per la loro anima.
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Diodoro
Vedevo oggi un incrocio fra via Giordano Bruno e via Garibaldi...
Presso Messina, nel Duomo di Milazzo, Garibaldi profanò direttamente il Santissimo, quando vi passò sulla via da Marsala verso Napoli e Roma (1860).
Roma fu occupata dieci anni dopo dai Massoni piemontesi (in occasione dell'Equinozio d'Autunno) perché i medesimi si erano precipitati incontro a Garibaldi nel 1860 lungo l'Adriatico …More
Vedevo oggi un incrocio fra via Giordano Bruno e via Garibaldi...

Presso Messina, nel Duomo di Milazzo, Garibaldi profanò direttamente il Santissimo, quando vi passò sulla via da Marsala verso Napoli e Roma (1860).
Roma fu occupata dieci anni dopo dai Massoni piemontesi (in occasione dell'Equinozio d'Autunno) perché i medesimi si erano precipitati incontro a Garibaldi nel 1860 lungo l'Adriatico (Stato Pontificio e Abruzzo napoletano), in modo da prendere il controllo del Regno di Napoli ed evitare che il Papa fosse platealmente cacciato da Garibaldi (= Massoneria britannica).

Messina, chiave delle Due Sicilie e centro di cultura (Gesuiti, Università), fu ossessivamente massonizzata dal 1860 al momento della catastrofe. Ma anche dopo, i medesimi avevano progettato la città nuova con UNA SOLA chiesa: la Cattedrale. "Città dell'Umanità", finalmente!