VOLTO SANTO
"Il velo della risurrezione di Gesù Cristo
VOLTO SANTO
"Il velo della risurrezione di Gesù Cristo "
Questo delicatissimo panno trasparente intessuto di fibra di bisso con l'immagine del nostro Signore Risorto Gesù Cristo è stato custodito per secoli in un reliquiario nel santuario in una piccola città italiana chiamata Manoppello nella regione italiana dell'Abruzzo. Questa preziosa reliquia non contiene residui di vernice ed è trasparente, gli effetti di luce come questa immagine è vista. È il lenzuolo menzionato nel Vangelo di san Giovanni 20,1 – 10: “Egli vide le bende distese lì e il telo del viso, che era stato sul capo di Gesù, non disteso con le bende, ma piegato in un luogo da solo”, ecc. Giovanni fu l'unico discepolo a stare ai piedi della Croce e fu testimone del Volto di Gesù prima e dopo la Sua morte. Fu solo allora che la Scrittura ci dice dopo aver visto questo, "ha visto e ha creduto".
Volto Santo | Padre Domenico
Sant' Antioco di Sulcis Martire
Festa: 13 dicembre
Sec. II
Nel giorno della festa di santa Lucia la Sardegna ricorda anche un altro martire, sant’Antioco. Una figura legata alle miniere di questa regione, ai cui lavori forzati durante le persecuzioni i romani destinarono anche molti cristiani. Tra di essi si ricorda appunto Antioco, che fu inviato in esilio nella splendida isola che porta il suo nome (oggi congiunta alla terraferma con un ponte). La tradizione vuole che fosse un medico orientale che, nella prima metà del II secolo, ai tempi dell’imperatore Adriano, percorreva la Galazia e la Cappadocia prendendosi cura non solo dei corpi ma anche delle anime di quanti incontrava. Le conversioni da lui suscitate lo portarono all’arresto e all’esilio in Sardegna. Ma, anche prigioniero, la sua testimonianza cristiana fu talmente forte da aprire alla fede il cuore del soldato Ciriaco, che avrebbe dovuto essere il suo carceriere. La notizia fece infuriare le autorità imperiali che lo condannarono a morte. Prima di morire, comunque, Antioco invocò la protezione di Dio sulla Sardegna e sul suo popolo, che ancora oggi lo venera. (Avvenire)
Emblema: Palma
Martirologio Romano: Nel promontorio di Sulcis in Sardegna, sant’Antioco, martire.
Lungo le coste meridionali della Sardegna, doppiato il Capo Spartivento e la Punta Teulada, s'incontrano due grandi isole rocciose: la più vasta è l'Isola di Sant’Antico, la più piccola, quella di San Pietro.
Il nome di San Pietro, Apostolo, anzi, Principe degli Apostoli, non ha bisogno di essere illustrato. Non tutti però, almeno fuori della Sardegna, conoscono il Santo che ha l'onore di stargli accanto, e quasi alla pari, al largo delle coste sarde.
Fin dai tempi antichi la Sardegna fu solcata da miniere, dalle quali si estraevano metalli e minerali pregiati. Al pesante lavoro delle miniere venivano addetti schiavi o prigionieri di guerra; e durante le persecuzioni imperiali, molti cristiani furono esiliati in Sardegna e costretti ai lavori forzati. Si ricordano ancora molti Santi e diversi Papi che soffrirono nelle miniere il loro lungo martirio.
L'Isola di Sant'Antioco è oggi congiunta alla terraferma con un ponte che la collega alla strada di Carbonia e di Iglesias. Ma un tempo, isolata e inospitale in mezzo alle acque, doveva servire egregiamente come luogo dì deportazione. Oggi, la zona del Sulcis, prospiciente alle due isole, è nota per l'estrazione del carbone fossile. Un tempo, vi si scavavano metalli, e l'isola dì Sant'Antioco si chiamava Plumbaria, proprio per le miniere di piombo. In questo luogo di lavoro e di deportazione sarebbe finito Sant'Antioco, il quale, secondo la tradizione, era un medico orientale, che, al tempo dell'Imperatore Adriano, cioè nella prima metà del Il secolo, percorreva la Galazia e la Cappadocia, ai confini orientali dell'Impero.
Egli non solo curava i corpi, ma vaccinava le anime col Battesimo, ed era ben noto per le innumerevoli conversioni di pagani. Quando l'Imperatore emise un Editto di persecuzione, lo zelante medico e missionario fu tra i primi ad essere arrestato. Si voleva far di lui un apostata, ma egli non piegò né alle torture né alle minacce. L'Imperatore allora lo inviò esule in Sardegna, nell'Isola Plumbaria, perché avesse tempo di pentirsi della sua ostinazione e di raffreddarsi nel suo entusiasmo di credente.
Giunse nell'isola condotto da un soldato di nome Ciriaco, che doveva essere suo custode ed aguzzino. Non pare però che fosse condannato ai lavori forzati, se è vero che si stabilì in una grotta presso le coste dell'isola, trasformandola in un piccolo oratorio sotterraneo. Qui passò i suoi giorni di esilio, pregando, meditando, digiunando.
Il suo esempio convertì il soldato Ciriaco, e quando la notizia di quel cristiano irriducibile giunse alle orecchie delle autorità imperiali di Cagliari, venne decisa una punizione esemplare. L'esule Antioco fu così colpito a morte, ma prima di morire egli pronunziò una accorata preghiera al Signore, invocandone la protezione sulla Sardegna e sul suo fiero popolo.
Per quanto incerta possa essere la Passione di questo antico Martire, certa e antichissima è la devozione dei Sardi per Sant'Antioco, ricordato con affetto e gratitudine in tutta l'isola, e specialmente nella regione del Sulcis. L'antica diocesi di Iglesias sì onora infatti di avere come Patrono l’esiliato di Cristo, il medico e Martire venuto d'oltremare.
La data di culto per la Chiesa Cattolica è il 13 dicembre mentre in diverse località della Sardegna viene festeggiato il 13 novembre.
Fonte:
Archivio Parrocchia
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VOLTO SANTO
"Il velo della risurrezione di Gesù Cristo
VOLTO SANTO
"Il velo della risurrezione di Gesù Cristo "
Questo delicatissimo panno trasparente intessuto di fibra di bisso con l'immagine del nostro Signore Risorto Gesù Cristo è stato custodito per secoli in un reliquiario nel santuario in una piccola città italiana chiamata Manoppello nella regione italiana dell'Abruzzo. Questa preziosa reliquia non contiene residui di vernice ed è trasparente, gli effetti di luce come questa immagine è vista. È il lenzuolo menzionato nel Vangelo di san Giovanni 20,1 – 10: “Egli vide le bende distese lì e il telo del viso, che era stato sul capo di Gesù, non disteso con le bende, ma piegato in un luogo da solo”, ecc. Giovanni fu l'unico discepolo a stare ai piedi della Croce e fu testimone del Volto di Gesù prima e dopo la Sua morte. Fu solo allora che la Scrittura ci dice dopo aver visto questo, "ha visto e ha creduto".
Volto Santo | Padre Domenico
Volto Santo | Padre Domenico
10 luglio 1909: La Pia Associazione del Volto Santo è approvata e benedetta dall'Arcivescovo Gennaro Costagliola.
1946-1948: Nazareno Iotti, Roma, realizza un nuovo reliquiario per ospitare il semplice reliquiario in legno e vetro che contiene il Volto Santo. Il cardinale Benedetto Aloisi Massella benedice il nuovo reliquiario alla presenza di oltre 80.000 persone e vi depone una corona d'oro - salvo poi trafugare - ne è stata poi realizzata una nuova.
1955: Giancarlo Pecenko realizza un documentario a colori sul Volto Santo.
1964: Papa Paolo VI dona al Santuario un grande cero benedetto per la festa della Purificazione.
1966: Padre Domenico da Cese arriva a Manoppello, alla sua prima visita davanti al Volto Santo - riconosce nel Volto lo “Straniero” che lo ha salvato dalle macerie della chiesa di Cese dopo il terremoto del 1915, iniziando la sua grande opera per il Signore riguardo alla Volto Santo di Manoppello.
1971: Il Professor Bruno Sammaciccia con un tecnico elettronico esamina il Volto Santo alla luce ultravioletta.
Settembre 1977: Congresso Eucaristico Nazionale a Pescara in cui Padre Domenico organizzò una mostra sul Volto Santo, alla presenza di Papa Paolo VI.
17 settembre 1978: Padre Domenico muore in un incidente stradale a Torino, Italia, dopo aver visto la Sindone di Torino.
20 settembre 1978: nel Santuario del Volto Santo di Manoppello si svolsero le esequie di Padre Domenico, alla presenza di circa 60 sacerdoti e di una moltitudine di dolenti, officiate dal Vescovo di Chieti – Vasto, futuro cardinale Vincenzo Fagiolo .
1986: Sr. Blandina Paschalis Schlomer scopre che i Volti sulla Sindone di Torino e il Volto Santo quando sovrapposti erano esatti.
1991: p. Heinrich Pfeiffer – Professore di Storia dell'Arte Cristiana presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, riconosce che il Volto Santo di Manoppello potrebbe essere il “Velo della Veronica” scomparso da Roma nel XVI secolo.
1997: Il professor Pfeiffer afferma la sua convinzione che il Volto Santo di Manoppello sia la “Veronica romana” che un tempo era custodita nella Basilica di San Pietro, in Vaticano.
1998- 1999: Il Professor Donato Vittore (Università di Bari) conduce ricerche approfondite sul Volto Santo e conferma che l'immagine non è dipinta.
2000: Anno giubilare, viene data l'indulgenza plenaria ai visitatori del Santuario.
2004: Chiara Vigo esperta in tessitura di bisso marino, afferma che il tessuto del Volto Santo è quello del mollusco “pinna nobilis” o fibre di bisso marino.
2005: Si celebrano le Sante Messe per commemorare il centenario della nascita di Padre Domenico.
1 settembre 2006: Papa Benedetto XVI visita il Santuario del Volto Santo a Manoppello e trascorre alcune ore in preghiera davanti al Santo Volto di Gesù.
23 settembre 2006: La Chiesa del Volto Santo è ora dichiarata Basilica Minore.
Immagine di Paul Badde
1 settembre 2007: Papa Benedetto XVI in ricordo del suo pellegrinaggio al Santuario del 1° settembre 2006 scrive la “Preghiera al Volto Santo”, che è stata inviata al Guardiano della Basilica del Volto Santo, Manoppello, Italia.
2013: Il processo canonico è stato aperto dalla Santa Sede per Padre Domenico.
2015: Padre Domenico viene dichiarato “Servo di Dio”.