05:42
HP Y GC

Come ricordare davvero Fratel Biagio
Ascoltate il messaggio di fratel Biagio, Quaresima 2022, possiamo ascoltarlo come testamento da meditare e mettere in pratica! Il resto son chiacchiere...
Ricordiamo che Biagio Conte (Palermo, 16 settembre 1963 – Palermo, 12 gennaio 2023) è riconosciuto dalla Chiesa in Sicilia come "Missionario Laico" e che ha dato vita alla "Missione di Speranza e Carità".
“Ricordando Papa Benedetto XVI nel suo viaggio fatto a Palermo nel 3 ottobre del 2010 non possiamo non ricordare l’incontro con fratel Biagio e padre Giuseppe Vitrano a Palazzo vescovile, salone Filangieri”.
Lo scrive in una nota la Missione Speranza e Carità, che ricorda anche come in questo incontro sia maturata l’associazione pubblica di fedeli della Missione.
Negli anni precedenti Papa Benedetto XVI aveva scritto due encicliche: “Spe Salvi” (30 novembre 2007) e “Caritas in veritate” (29 giugno 2009) appunto sulla speranza e sulla carità.
“L’incontro testimonia in modo profetico la grande comunione con la Chiesa, rappresentata da Pietro nella persona di Papa Benedetto XVI che è simbolo della fede. Il nome di Missione di Speranza e Carità è stato maturato da fratel Biagio e padre Pino proprio in quell’incontro con Papa Benedetto XVI."
Biagio Conte ha iniziato il suo cammino di fede rifugiandosi nel silenzio e come PENITENZA personale, RIPARAZIONE.
Così raccontò quella scelta:
«La Missione nasce dall’esperienza profonda di chi ha incominciato a cercare la verità, la vera libertà e la vera pace, distaccandosi dal mondo materialistico e consumistico. Stanco e dalla vita mondana che conducevo, ho sentito nel cuore di lasciare tutto e tutti; me ne andai via dalla casa paterna il 5 maggio 1990 a 26 anni, con l’intenzione di non tornare più nella città di Palermo, perché questa città e società mi avevano tanto ferito e deluso. Mi addentrai tra la natura e le montagne all’interno della Sicilia, iniziando un’esperienza di eremitaggio tra montagne, laghi, fiumi, sotto il sole, la luna e le stelle. Poi successivamente cominciai a sentire sempre più che Gesù (quell’uomo giusto che ha donato la vita per noi) mi portava con lui per fare una esperienza che successivamente avrebbe stravolto tutta la mia vita; ho camminato molto scaricando le tensioni e le scorie della vita mondana, nel silenzio e nella meditazione mi sentivo sempre più libero e pieno di pace, non avevo nulla con me, eppure era come se avessi tutto».
La sua vita fu pellegrinaggio. In senso metaforico. Ma anche in senso proprio. Fedele alla santa Chiesa Cattolica, umile obbediente al Vescovo e ai suoi superiori.
«Come spinto da un vento impetuoso», annotò, «ho iniziato a camminare, da pellegrino, attraverso le regioni dell’Italia fino ad arrivare ad Assisi, da san Francesco, a cui ho tanto sentito di ispirarmi per la sua profonda umiltà e semplicità e per l’aver donato la sua vita per Gesù e per il nostro prossimo. Durante il lungo viaggio ho incontrato diversi poveri e trasandati che mi riportarono alla mente quei volti poveri e sofferenti che vedevo nella città di Palermo. Pian piano, cominciai a capire il progetto “Missione”: dedicare la mia vita per i più poveri dei poveri».
Uomo di Dio che ha lottato per chi la società definisce “gli ultimi”.
Ecco che fa Biagio Conte. Per essi ha fatto digiuni perché ci fosse solidarietà nei confronti dei poveri, a volte ricevendo disprezzo e critiche. Per Palermo, la sua persona rimane un punto di rifermento forte. Insieme con don Pino Vitrano, suo braccio destro e soprattutto fratello e amico, ha iniziato la Missione di Speranza e Carità. La figura di San Francesco d’Assisi è stata la guida di tutta la sua vita. La sua testimonianza ha toccato milioni di persone e continuerà a guidare quanti hanno colto la presenza di Biagio come un vero cristiano, attento davvero al prossimo.

1.1K

Ascoltiamo e non dimentichiamo le parole di Fratel Biagio ...e preghiamo, non solo in Quaresima.

598