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P.Elia
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Suor Teresina il ’68 e la contestazione giovanile. Suor Teresina il ’68 e la contestazione giovanile Cari amici, il 17 Febbraio del 1968, ricorre il 50° anniversario quest’anno, nel Tempio Inferiore …Altro
Suor Teresina il ’68 e la contestazione giovanile.

Suor Teresina il ’68 e la contestazione giovanile

Cari amici, il 17 Febbraio del 1968, ricorre il 50° anniversario quest’anno, nel Tempio Inferiore della Bianca Regina dei Gigli, il Servo di Dio, Card. Josef Beran, Arcivescovo di Praga durante un solenne celebrazione procedeva alla tumulazione privilegiata della Serva di Dio, Suor Teresina di Gesù Obbediente. Qualche mese dopo, esattamente il 3 Maggio esplodeva prima in Francia, a cominciare dall’Università della Sorbona, e poi in tutto il mondo quella contestazione giovanile che il Card. Carlo Maria Martini definì "il pungolo del Novecento”. È stato proprio un articolo sull’interpretazione data da Martini agli eventi accaduti nel 1968, uscito sull’Avvenire in questi giorni, che mi ha fatto riflettere su come la vita di Suor Teresina sia , “ in qualche modo”, una profezia e una risposta di Dio al "grido di ribellione" dei giovani del '68 e di sempre... (www.avvenire.it/…/sessantotto-pun…)
Fondamentalmente, Il movimento di contestazione, secondo Martini, poneva all’attenzione della società tre esigenze che lui definisce “pungoli": la povertà, la politica e la ricerca di coerenza, trasparenza autenticità.
Tanti fattori concomitanti avevano contribuito alla presa di coscienza da parte dei giovani dell’ingiustizia che affiggeva, e affligge oggi, io direi, ancora di più, il mondo e che vedeva pochi arricchirsi sempre di più mentre la maggioranza degli uomini sopravvivere nella più degradante povertà, li spingeva alla ricerca dell’essenzialità e a uno stile di vita più semplice e li rendeva, inoltre, consapevoli che non si poteva restare indifferenti, ma che bisognava agire, intervenire perché, così si diceva allora, "tutto è politica", anche la scelta dell’indifferenza era una scelta politica. Il rigetto di ogni ipocrisia, falsità e doppiezza poi, li portava a contestare l’ordine costituito che essi percepivano proprio come basato sulla falsità e complice, se non autore, delle ingiustizie.
Ma In che modo, cari amici, Suor Teresina nata il 14 Giugno 1907 e ritornata alla casa del Padre il 5 Marzo del 1940 può essere collegata alla contestazione giovanile del 1968?
Noi crediamo che quelle esigenze che hanno spinto i giovani a ribellarsi e a contestare, anche in modo, violento sono state le stesse che hanno portato Suor Teresina a donare la sua vita per la Chiesa, i Sacerdoti e il rinnovamento della Società
Riguardo alla povertà, cari amici, chiunque conosca anche minimamente la storia di Suor Teresina sa come la ricerca dell’essenziale e un o stile di vita ispirato alla povertà abbia marcato tutta la sua vita. Un esempio per tutti: Suor Teresina il 7 Febbraio del 1935 non esita un solo istante a lasciare l’avvenire sicuro e promettente presso la Congregazione delle Suore Missionarie del Sacro Costato di Gravina di Puglia in cui svolgeva la mansione di Maestra delle Novizie, per obbedire alla Volontà di Dio che la chiamava a seguire, nella povertà più assoluta, la sua Novizia Madre Liliana del Paradiso per l’inizio di una nuova opera nella Chiesa.
Anche riguardo alla politica, intesa nel senso più ampio e più nobile della parola, cioè come apertura alla società civile, alla responsabilità nei confronti degli altri, Suor Teresina eccelleva. Tutti coloro che hanno avuto la grazia di conoscerla hanno affermato unanimemente che la sua vita è stata una donazione completa a Dio e ai fratelli. Era capace di dimenticarsi totalmente per accorrere in aiuto dei fratelli e delle sorelle che ricorrevano a lei.
Riguardo alla ricerca di coerenza, trasparenza e autenticità Suor Teresina era una luce che brillava nella notte. La Purezza era per lei “un’esigenza formidabile” ci racconta Madre Liliana. La sua coerenza al Vangelo l’ha portata ad amare Dio e i fratelli "fino alla fine”.
Cari amici, noi crediamo umilmente, che Papa Francesco, sulla scia dei suoi predecessori, stia cercando da una parte di “svegliare” la Chiesa e il mondo che, dopo 50 anni, fanno ancora fatica a lasciarsi interpellare seriamente da quei pungoli, e, dall’altra, di riscaldare e rimettere "in moto” i giovani che, stanchi, disincantati e delusi, rischiano di cadere nella tentazione diabolica di “lasciarsi andare” e rimanere intrappolati nell'era glaciale dell’indifferenza, nel "gelo dell’amore soffocato".
Cosa ci dicono, infatti, il suo esempio e le sue parole riguardo al "sogno” di una "Chiesa povera per i poveri”?
Cosa ci dice il suo coraggio sulla necessità di combattere la corruzione, non solo nel campo della politica, ma dovunque e in qualsiasi forma si manifesti perché il bene comune e non l’interesse privato prevalga?
Cosa ci dice l’appello alla Chiesa perché coerente al Vangelo rinunci a qualsiasi privilegio per essere libera dall’ossessione di preservare la propria gloria, il proprio prestigio, il proprio potere?
Cari amici, come figli della Chiesa, vogliamo essere uniti al Papa e, come Suor Teresina, vogliamo dare il nostro contributo, anche se piccolo, con la certezza che questa è la volontà di Dio. Sicuramente Suor Teresina dal Cielo farà il tifo per noi!