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P.Elia
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La Buona notizia che "fa notizia" da 2000 anni! La Buona notizia, che "fa notizia" da 2000 anni! Cari amici, Papa Francesco ha reso noto il messaggio per la 51 ma giornata mondiale delle comunicazioni …Altro
La Buona notizia che "fa notizia" da 2000 anni!

La Buona notizia, che "fa notizia" da 2000 anni!

Cari amici, Papa Francesco ha reso noto il messaggio per la 51 ma giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si svolgerà il 28 Maggio prossimo, Festa dell’Ascensione del Signore. Il Papa inizia il messaggio proponendo una metafora antica che paragona la mente umana a "una macina da mulino che, mossa dall’acqua, non può essere fermata. Chi è incaricato del mulino, però, ha la possibilità di decidere se macinarvi grano o zizzania. La mente dell’uomo è sempre in azione e non può cessare di “macinare” ciò che riceve, ma sta a noi decidere quale materiale fornire (cfr Cassiano il Romano, Lettera a Leonzio Igumeno).

Purtroppo la logica che domina il mondo della comunicazione post-moderna, privilegia la zizzania, cioè le “cattive notizie : guerre, terrorismo, scandali e ogni tipo di fallimento umano, nella falsa convinzione che le buone notizie non facciano notizia... . Purtroppo le conseguenze di questa comunicazione sulla mente umana sono devastanti e Papa Francesco nel tentativo di ribaltare questa logica ne elenca alcune nel seguente ordine: Pregiudizi verso l’altro, circolo vizioso dell’angoscia e spirale della paura, senso di malumore e rassegnazione, e quando si arriva a spettacolarizzare il dramma e il dolore con il male che assume il ruolo di protagonista assoluto, la coscienza si ritrova come paralizzata, anestetizzata e si può cadere facilmente in preda alla disperazione...

Ribaltare questa logica significa per Papa Francesco, “offrire agli uomini e alle donne del nostro tempo narrazioni contrassegnate dalla logica della “Buona Notizia”. Qual è la logica della buona notizia? Non è certo quella di un'ingenua, e in definitiva vana, negazione del dramma che esiste nella vita di ciascuno e nella storia. Non è fingere di vivere nelle favole.
Eppure la realtà, in sé stessa, non ha un significato univoco. Tutto dipende dallo sguardo con cui viene colta, dagli "occhiali" con cui scegliamo di guardarla. A questo punto Papa Francesco si domanda : quali sono gli occhiali giusti?

Cari amici i cristiani hanno degli occhiali che permettono loro di vedere quello che agli altri risulta invisibile. Essi sono capaci di vedere la realtà nella sua dimensione aumentata, profonda, integrale... Per questo il Papa suggerisce la marca di “occhiali” che tutti, ma soprattutto ogni cristiano dovrebbe indossare: Per noi cristiani, non ci sono altri occhiali che quelli della fede. La fede che ci fa vedere la realtà con gli occhi di Dio! La fede che ti fa vedere la luce anche nelle tenebre, la gioia anche nel dolore, la vita nella e oltre la morte.

La fede che ti fa credere nella Buona Notizia, nel Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio (Mc 1,1) che, ricorda il Papa, non è certo una narrazione priva di sofferenza, ma è una Buona Notizia perché in esso anche la sofferenza è vissuta in un quadro più ampio, parte integrante dell'amore di Cristo per il Padre e per l'umanità. In Lui anche le tenebre e la morte diventano luogo di comunione con la Luce e la Vita. Se comunichiamo illuminati dalla fede non concederemo al male l'ultima parola. Le persone che si lasciano condurre dalla fede nella Buona Notizia in mezzo al dramma della storia, conclude il Papa, sono come dei fari nel buio di questo mondo, che illuminano la rotta e aprono sentieri nuovi di fiducia e speranza.