Cercando di capire il gesuita modernista…

A quale Gesù Cristo crediamo?
Gesù di Nazaret non è un saggio che ha lasciato un messaggio di amore, pace e fratellanza per l’umanità; non è neppure un rivoluzionario che ha cercato di liberare il popolo dall’oppressione religiosa e politica del tempo.

Con questa provocazione - l'articolo in questione Cercando di capire il gesuita modernista… - cerca di chiarire come, il pensiero di questo pontificato, stia andando molto ben oltre gli stessi schemi del Concilio Vaticano II ma come, purtroppo, certe concessioni da esso sono stati permessi...

Per il sano cattolico il centro è il Cristo vivo e reale, presente realmente nell’Eucaristia, per il modernista ciò che conta è il Gesù ideale e immaginario, un Gesù spirituale che possa alimentare in qualche modo il “moto del cuore”, che mi faccia sentire ciò che voglio sentirmi dire, che non interferisca con i “NO” della legge e della morale. Non dimentichiamo che la prospettiva luterana offrì certamente ben secoli prima la via più pratica, forse anche più facile… ma anche la più pericolosa perchè in sostanza Lutero dice: “che Gesù sia o non sia il Figlio di Dio non è importante; importa solo che Egli sia il Salvatore”… (vedi qui) ecco, una cosa analoga sta accadendo oggi nelle “nuove pastorali” interne alla Chiesa: la conversione dal peccato, abbandonare e condannare il peccato perché “offende Dio”, non è importante importa solo che tu faccia il tuo “osanna” al Salvatore…

Dunque, tutto è in evoluzione, in cambiamento, anche i dogmi e le dottrine, perché Dio non è trascendente, cioè al di fuori di me, — l’Onnipotente al quale si deve obbedienza –, ma è immanente, cioè dentro di me; quindi, ciò che conta è ciò che “io penso di Dio”, come lo vedo “io” decidendo, di volta in volta, come adorarlo, come relazionarmi, come procedere. Tutto questo è fondamentale per capire fino in fondo questo pontificato, o almeno provarci.

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