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Un insigne psicologo critica ferocemente il nuovo documento sul gender del Vaticano.
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Un insigne psicologo critica ferocemente il nuovo documento sul gender del Vaticano definendolo un compromesso col “neopaganesimo”
Nella nostra traduzione da LifeSiteNews (14 giugno) una intervista al dr. Gerard J.M. van den Aardweg, “psicoterapeuta” specializzato nel trattamento delle “persone omosessuali” ampiamente noto a livello internazionale. Contundente, chiaro, efficace. Un'altra voce nel deserto... Questa volta si tratta del recente documento del Vaticano sull’ideologia del gender, che van den Aardweg denuncia affermando che esso “non contiene nemmeno una parola di sano avviso per i genitori che cercano di educare i loro figli alle virtù necessarie per una vita cristiana”.
Qui la presentazione del suo libro: «LA SCIENZA DICE NO L’inganno del “matrimonio” gay», Solfanelli 2016, pag. 168 Euro 12 - chiesaepostconcilio.blogspot.com/…/piero-vassallo-… di Piero Vassallo. Alcuni estratti dal libro [chiesaepostconcilio.blogspot.com/…/laberrazione-de…], che. a suo tempo, era stato fatto avere ai padri sinodali [chiesaepostconcilio.blogspot.com/…/un-nuovo-libro-…]. Vedi anche chiesaepostconcilio.blogspot.com/…/una-nuova-recen….
Uno psicologo cattolico ha denunciato il recente documento del Vaticano sull’ideologia del gender affermando che esso “non contiene nemmeno una parola di sano avviso per i genitori che cercano di educare i loro figli alle virtù necessarie per una vita cristiana”.
Nella sua feroce critica, il Dr. Gerard J. M. van den Aarweg, psicologo e psicoanalista olandese specializzato nella cura di persone con tendenze omosessuali, ha espresso la sua condanna del documento summenzionato affermando: “L’aggressiva ideologia sessuale neopagana del mondo non contiene nessuna sapienza a cui si possa attingere. Il compito della Chiesa non è quello di dialogare, bensì quello di insegnare e correggere. Nel campo della sessualità, del matrimonio e della famiglia è in atto un’incessante guerra spirituale”.
Il documento (non magisteriale), intitolato “‘Maschio e femmina li creò’: Per una via di dialogo sulla questione del gender nell’educazione”, è stato pubblicato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica del Vaticano il 10 giugno.
Questo testo, rivolto alle scuole cattoliche e ai responsabili dell’educazione dei bambini e dei giovani, ha suscitato sorpresa e costernazione e ha attratto notevole attenzione da parte dei media cattolici e laici.
I media cattolici, in generale, hanno manifestato reazioni favorevoli. Il New York Times ha messo l’accento sul fatto che il documento rifiuta l’idea di fluidità del gender, mentre gli attivisti “LGBT” hanno criticato il testo perché afferma chiaramente che gli esseri umani sono “maschi” o “femmine”, e hanno detto che esso mantiene il Vaticano “nel Medio Evo, promuovendo un falso insegnamento che si basa su miti, voci e falsità”.
Nel contesto di queste opinioni in conflitto tra di loro, LifeSiteNews ha chiesto al Dr. van den Aarweg – autore di The Battle for Normality [La battaglia per la normalità] (Ignatius Press) e Science Says NO: The Gay ‘Marriage’ deception [Edizione italiana Solfanelli: La scienza dice no. L’inganno del ‘matrimonio’ gay, nella mia traduzione – N.d.T.] – il suo punto di vista sul documento.
Lo psicologo olandese non ha lesinato le critiche.
Riportiamo qui sotto la nostra intervista al Dr. Gerard van den Aardweg.
* * *
LifeSiteNews: Dr. van den Aardweg, quali sono le Sue impressioni generali sul nuovo documento del Vaticano sull’ideologia del gender?
Dr. van den Aardweg: Si tratta essenzialmente di un documento ideologico. Non è specificamente cattolico, nonostante esprima un’adesione di facciata al cattolicesimo. In pratica, non fa altro che rivendicare una sorta di educazione sessuale ateo-umanista e socialista, che viene fatta passare come un’idea più o meno cattolica. Gongola sui presunti vantaggi di un modello sociale di educazione sessuale monitorato da “esperti” e “professionisti” che deriverebbe dalle intuizioni sulla sessualità – ingenuamente ritenute sempre più profonde – delle scienze umane contemporanee. Rappresenta un discorso illusorio e sentimentalista sull’educazione e sull’“affettività” caratteristico della psicologia immatura e superficiale degli anni Sessanta, che viene tuttavia oggi proclamata “alta sapienza” da una congregazione vaticana i cui membri sono indietro di mezzo secolo. Non fa altro che insistere continuamente sul “dialogo” e sull’“ascolto”, trascurando invece l’ascolto dei divini insegnamenti della Chiesa cattolica sulla sessualità, sul matrimonio e sulla famiglia (che a quanto sembra dovrebbero essere “ristrutturati”). A quanto pare insegnarli e predicarli a un mondo ormai pagano non sarebbe la strada da percorrere. Il grande sogno è quello di creare un’“alleanza” col neopaganesimo dell’ideologia sessuale, matrimoniale e familiare delle Nazioni Unite e delle nazioni anticristiane dell’Unione Europea.
“Ascolto”. In realtà, scrutando attentamente le formule e le proposizioni vaghe e ambigue del documento per discernere a cosa mirano, è possibile individuare il loro vero scopo: un cambiamento rivoluzionario.
Qual è il Suo punto di vista sulla sua analisi dell’ideologia del gender?
Le osservazioni sull’ideologia del gender sono ambigue e poco chiare, e ciò le rende sospette. A prima vista, alcune frasi sembrano corrette e “ortodosse”, come per esempio quella che nega che l’“identità sessuale non [sia] una scelta dell’individuo” e ovvietà del tipo: “ogni cellula del corpo è maschile o femminile”. Tuttavia, queste frasi sono minate da altre affermazioni parallele, come per esempio (abbrevio): “L’approccio all’ideologia del gender [è] il cammino del dialogo”. E perché? Nessuna risposta, poiché ci troviamo nel territorio dell’ideologia. Su che cosa ci sarebbe da dialogare? L’esperienza che abbiamo avuto coi comunisti ci fa conoscere bene i risultati del dialogo. I nemici del cristianesimo dialogheranno con te a modo loro, alle loro condizioni. Il risultato non consiste in nient’altro che in un dialogo col diavolo. L’ideologia sessuale aggressiva e neopagana del mondo non possiede alcuna sapienza da condividere. Il compito della Chiesa non è quello di dialogare, bensì quello di insegnare e correggere. Nel campo della sessualità, del matrimonio e della famiglia è in atto un’incessante guerra spirituale”.
Un altro esempio: “Le scienze umane [… presentano] altre opere […] che cercano una comprensione più profonda”. Segue un vago riferimento a opere sulle “differenze sessuali tra uomini e donne in varie culture”. In questo punto, così come in ogni altra parte del documento, si forniscono solo suggerimenti e insinuazioni, senza alcuno straccio di prova. A quale presunta “opera” migliore ci si riferirebbe dunque? Suppongo che gli autori si riferiscano agli scritti un tempo popolari di Ruth Benedict e Margaret Mead, due femministe lesbiche che hanno cercato di dimostrare la relatività dei ruoli e delle funzioni sessuali nelle società extra-occidentali. Ma da tempo si è dimostrato che le loro tesi erano basate su prove false e in parte persino fraudolente.
La relativizzazione del punto di vista biblico poco popolare sulle relazioni tra l’uomo e la donna e sui ruoli “sociali” – apparentemente in supporto dell’indignazione femminista (e omosessuale?) – appare anche nella disputa superficiale sull’“ingiusta discriminazione”, che sarebbe “una triste pagina della storia” anche “all’interno della Chiesa”. La Chiesa avrebbe violato “la pari dignità degli uomini e delle donne” a causa di “una mentalità maschilista che si faceva scudo di motivi religiosi”. Se questa non è un’allusione all’insegnamento cattolico sull’uomo come capo, sulla donna come cuore della famiglia e sul dovere della donna di obbedire al marito, etc., a che cos’altro si può star alludendo in questo punto? Oppure, osservando quest’ultimo da una prospettiva differente, chi potrebbe mai credere che gli autori di questo testo siano ancora capaci di trasmettere gli immutabili e divini insegnamenti degli apostoli, di Sant’Agostino e dei papi Leone XIII e Pio XI? È probabile che gli autori, accecati dallo spirito dei nostri tempi (Zeitgeist), non siano più nemmeno in grado di capiri, né sembrano conoscere e comprendere le corrette intuizioni antropologiche e psicologiche di Santa Edith Stein, secondo le quali “la donna è per natura madre e compagna dell’uomo”. Poiché qualsiasi cattolico che conosca e comprenda questa verità avrebbe fatto di essa la pietra angolare di un discorso sull’uguaglianza del valore dell’uomo e della donna.
Anche le parole sospette degli autori sulla famiglia naturale sono inquietanti: “Definirla [la famiglia] con concetti ideologici che sono vincolanti in un unico momento storico e poi declinano […] significa tradirne il vero significato”. I summenzionati insegnamenti apostolici appartengono forse alla categoria di “ideologie” storiche temporanee sull’uomo e sulla donna? Se non vi appartengono, perché non li si menziona affatto? E quali sarebbero i falsi concetti ideologici attribuiti alla famiglia e che non le sarebbero inerenti? Per esempio, si sta affermando – alla luce delle attuali intuizioni illuminate – che il concetto tradizionale della famiglia cristiana sia stato mortificato da pregiudizi culturali? Insomma, si dia una definizione chiara e non ambigua della famiglia naturale e voluta da Dio e si respingano senza ambiguità le definizioni politiche presentate, tra gli altri, dai cristiani progressisti.
Il documento cita frequentemente Giovanni Paolo II. Cosa ne pensa dell’uso che viene fatto dei suoi scritti?
Sinceramente Papa Giovanni Paolo II viene citato in modo ipocrita. Si abusa del suo prestigio per creare un’aura di ortodossia, caratteristica che lo scritto nel suo insieme non ha il diritto di rivendicare. Gli autori hanno avuto persino il coraggio maligno di menzionare Don Bosco, i cui insegnamenti e sforzi erano diametralmente opposti ai loro ed erano pertanto veramente esemplari.
Il documento pretende che l’educazione sessuale dovrebbe essere sempre impartita nelle scuole? La posizione che il documento assume a questo riguardo è coerente con l’insegnamento costante della Chiesa?
I diritti dei genitori sull’educazione dei figli sono professati solo a parole, ma nel complesso, ed essenzialmente, l’organizzazione burocratico-socialista dell’educazione alla “sessualità e all’affettività” dei bambini e dei giovani che questi utopisti sognano provocherà senz’ombra di dubbio l’estinzione dei diritti dei genitori. I “professionisti” dell’educazione che sono consigliati all’interno e al di fuori delle scuole, con la loro “educazione permanente” proveniente dalle “università”, etc., con i loro intimi legami con le organizzazioni secolari (“locali, nazionali e internazionali”!), con i loro nuovi “programmi, materiali d’istruzione e libri di riferimento”, e pagati da chi altri se non dallo Stato, garantiranno un’educazione sessuale politicamente corretta che propone un’idealistica “alleanza educativa tra la famiglia, la scuola e la società”: che vadano in Olanda, in Germania o in Gran Bretagna a osservare come funziona bene... Non viene mai sollevata alcuna obiezione; nessuna scuola, nessun gruppo di genitori cattolici – esistono semmai casi isolati di eccezioni rappresentate da singoli insegnanti cattolici e da pochi, eccezionali genitori cattolici – rifiuta di collaborare con questi allegri “programmi” che violano l’innocenza dei loro alunni e dei loro figli. È proprio vero, come sottolinea questo documento del Vaticano, che “la famiglia non è lasciata da sola nell’affrontare le sfide dell’educazione dei giovani”... E l’“autorizzazione” dei genitori sarebbe un principio sano, ma “fino a un certo punto”.
Ha alcuni commenti finali?
La conclusione del documento, pur continuando ad evitare di utilizzare un linguaggio onesto, diretto e privo di ambiguità, aiuta a carpire il suo significato reale e i suoi veri propositi. Si considerino queste altisonanti dichiarazioni: “I (formatori) hanno la missione di insegnar loro [ai giovani] la sensibilità alle diverse espressioni dell’amore, alla cura reciproca, al rispetto amoroso (sic) e a una comunicazione profondamente pregna di significato”. “Educare i giovani ad essere aperti e interessati alla realtà che li circonda, capaci di prendersi cura e di provare tenerezza”. Non è altro che lo stesso identico slogan del Movimento di Riforma Sessuale pagano ripetuto ormai da un secolo. Ogni tipo di rapporto sessuale o “amoroso” è incluso in questo ideale, anche quelli tra persone non sposate e tra omosessuali. Il testo del Vaticano non tratta nemmeno di striscio temi come il peccato sessuale, la lotta per preservare la castità, la masturbazione, l’infedeltà all’interno del matrimonio, la convivenza extra-matrimoniale, la castità all’interno del matrimonio; non pronuncia nemmeno una parola di sana istruzione ai genitori che si sforzano di educare i loro figli alle virtù necessarie per una vita cristiana vincendo le pressioni dell’ambiente, della scuola e persino delle chiese neopagani. Nessuna menzione della contraccezione, della sterilizzazione e dell’aborto.
Infine, lo stile del documento è atroce: è permeato da un linguaggio pomposo e sentimentalista, da un’untuosa ipocrisia. Il livello intellettuale è al di sotto della media. Nessun concetto che vi è esposto viene definito, nessuna affermazione viene provata o perlomeno supportata da argomenti di qualsiasi tipo; i riferimenti e le osservazioni che si richiamano all’antropologia e alla psicologia (“le scienze umane”) sono fuori posto o semplicemente privi di senso, eppure vengono presentati come “sapienza superiore”.
Una congregazione vaticana che osa emanare un documento del genere dovrebbe decisamente prendere in considerazione l’idea di chiudere i battenti.
[Traduzione per Chiesa e post-concilio di Antonio Marcantonio]

1486
Marziale

Criticherebbero il "documento"anche bambini e bambine delle scuole elementari.