Quel grande amicone di Giuda - di Marziale Stilita

Non possiamo aggiungere né togliere nulla a quanto ci dice il Vangelo, “Parola di Dio”. Solo Dio può conoscere e giudicare il grado di responsabilità e colpevolezza della coscienza. A noi spetta piuttosto tacere ed educare i Fedeli alla retta coscienza, al giusto senso del peccato e al vero pentimento; per questo abbiamo l’ottima dottrina dei Padri e Dottori della Chiesa. Si veda ad es. il confronto di S. Giovanni Crisostomo fra san Pietro e Giuda. Quanto a Gesù, la fedeltà infinita del suo Amore (divino) è cosa certa e consolante, ma quanto al peccatore, veda il Papa (e non s’offenda!) di astenersi dalle sue opinioni personali, di non confondere l’infinito Amore di Cristo con la presunzione della salvezza, di scambiare le manifestazioni del "rimorso" (gettare le monete…) per quelle del "pentimento" (le lacrime…). Da tempo ormai sta facendo una gran confusione e disorienta le coscienze, approfittando dei suoi abituali adulatori...

Lo chiama anche:

Figlio della Perdizione!

E dice che di lui:

meglio sarebbe se non fosse mai nato...

Caro Berghy, il Vangelo andrebbe anche letto ogni tanto, non solo commentato col Libero Esame.