Non c'è una via di mezzo con il peccato
Immagine: © gloria.tv, CC BY-ND, Traduzione AI

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lamprotes

L'atteggiamento verso la questione gay è solo la punta di un iceberg che indica il fastidio per la dottrina e la morale. In breve: il fastidio per ogni tentativo di ordinare la fede conformandola alle esigenze evangeliche. Questo fastidio si traduce in una DEFORMAZIONE PSICHICA alla quale soggiace la maggioranza degli individui nella società odierna: ogni tentativo di dare ordine è visto con ribellione. In gran parte degli uomini attuali, ciò significa privarli della loro libertà (in realtà libertinismo) e opprimerli brutalmente. Chi solo tenta di farlo, ricordando le regole minimali della civile convivenza, deve subire violenza. Nella Chiesa è lo stesso.

@De Profundis
Purtroppo sono cambiati sia gli atteggiamenti che la dottrina.
Se vuole lasciare la dottrina con Fiducia SUPPLICANS di Bergoglio sulla benedizione degli omosessuali dopo che si sono uniti civilmente in Municipio, non sta facendo un servizio alla vera Chiesa, ma agli omosessuali, che non possono dirsi cattolici, come coloro che lasciano intatta la dottrina, come ce l'ha lasciata Bergoglio.

Giuda Iscariota

“Penso che prima di cambiare la dottrina dobbiamo cambiare gli atteggiamenti”.
“Trovo altamente improbabile, almeno nell'immediato futuro, che la dottrina della Chiesa in materia di sessualità... [cambi]”.
“Penso che l'insegnamento della Chiesa continuerà così com'è, ed è tutto ciò che ho da dire al riguardo per ora.”
“Al momento non ho intenzione di cambiare l'insegnamento della Chiesa su questo argomento.”