Notarella: è tutto bellissimo (o quasi). Negli ultimi tempi le arrampicate sugli specchi, volte a raccontare una realtà inesistente nella Chiesa, si sono sviluppate in un crescendo di interventi lunari fondati ora su mali minori rinvenibili al microscopio elettronico, ora su cecità selettive che impediscono di vedere travi ad altezza d'occhio, ora su ipotesi allucinatorie raggiungibili con dosi farmaceutiche equine. Del resto non manca chi celebra disastri avvenuti in luogo di disfatte, chiedendone conto non agli artefici ma a quelli che avevano avvertito del loro incombere: sublimi pertanto gli attacchi a RS, puntualmente a mezza bocca. Insomma: ancora una volta il copione-2013 è rispettato pressoché nel dettaglio. Che dire? Se non ci fosse di mezzo una crisi che fa strage di anime, ci sarebbe da ridere. E parecchio. Prosit!
"E in questa opera negativa di demolizione diretta contro l’esistenza di Dio, non è solo Dio il colpito, ma tutte le cose più essenziali e care all’umanità. Per arrivare a colpire Dio, i filosofi atei devono passare sulle rovine della tradizione, sulle rovine della logica, della metafisica, della morale, sulle rovine della stessa scienza empirica. I filosofi atei sono soltanto demolitori; ed è per questo che l’umanità, dopo averli applauditi in un momento d’incoscienza, li disprezza e li dimentica. Non si vive solo di negazioni e di rovine. Se ci si toglie Dio, bisogna darci qualche cosa che lo sostituisca. L’impotenza assoluta di tutti i filosofi atei a compiere questa sostituzione costituisce la ragione principale della loro condanna e l’indice più eloquente del loro scarso valore filosofico". Padre A. Zacchi nel “Compendio di Filosofia – Metafisica e Logica” (del Padre M. Liberatore SJ et al.) t.ly/vaOAR
02Dic di Daniele Trabucco L’opera “Dissoluzione. Perché la nostra civiltà sta morendo” del professor Martino Mora, recentemente pubblicata per i tipi di Radio Spada, si offre al lettore come un giudizio teoretico complessivo sul nostro tempo, non riducibile a sociologia della crisi o a lamentazione culturale. L’opera dispiega, con passo rigoroso e contemplativo insieme, una vera metafisica del tramonto dell’Occidente cristiano, mostrando come il processo in atto non sia soltanto degenerazione morale o politica, bensì opzione radicale contro l’ordine dell’essere, contro il Logos creatore, contro la regalità sociale di Cristo. La dissoluzione di cui Mora parla è, in senso proprio, disarticolazione dell’ordo entium e dell’ordo bonorum: rifiuto della partecipazione all’Essere e sostituzione dell’actus essendi con il puro gioco di forze, interessi, volontà mutevoli. La struttura del volume manifesta sin dalle prime pagine una intenzione sistematica. Le parti si susseguono secondo …
«Essendo la nostra mente circoscritta da limiti molto angusti; se l’attenzione si versa in molte cose, si debilita di troppo e si confonde. Per cui dobbiamo con ogni diligenza procurare che qualunque questione s’imprenda, si renda, per quanto è possibile, semplicissima». Dal “Compendio di Filosofia – Metafisica e Logica” (del Padre M. Liberatore SJ et al.) t.ly/vaOAR
Volentieri segnaliamo la recensione di Daniele Trabucco, apparsa sulla Gazzetta dell'Emilia, al libro "Dissoluzione" di Martino Mora: "Katechon nel tempo della dissoluzione: la contro-rivoluzione cattolica di Martino Mora" Katechon nel tempo della dissoluzione: la …
"Allo scienziato, per rapporto al problema della natura delle cose, spetta solo preparare tutti quegli elementi di fatto, che poi serviranno al filosofo come base della soluzione, ch’egli ne darà al lume dei principi della ragione. Allo scienziato appartiene determinare i caratteri particolari e generali delle cose; ma soltanto il filosofo può giudicare, se si debba ammettere fra di esse una differenza di grado, o quantitativa, oppure anche una differenza di natura, entitativa". Padre A. Zacchi nel “Compendio di Filosofia – Metafisica e Logica” (del Padre M. Liberatore SJ et al.) t.ly/vaOAR
"La scienza empirica - e di questa naturalmente che io m’occupo - esclusivamente sui dati dell’esperienza, ha il diritto di parlare di ciò che rientra nei limiti di quest’ultima; ma non ha il diritto di parlare di cio che esorbita da tali limiti. Ora il sensibile e il materiale rientrano nei limiti imposti all’esperienza, e la scienza può sentenziare di pieno diritto sulla loro esistenza, sulla loro natura e sulle loro leggi. Ma il soprasensibile e l’immateriale esorbitano dai confini dell’esperienza, e la scienza, in quanto scienza, non ha alcun diritto di pronunziarsi su di essi, affermandone o negandone l’esistenza". Padre A. Zacchi nel “Compendio di Filosofia – Metafisica e Logica” (del Padre M. Liberatore SJ et al.) t.ly/vaOAR
NOVENA DELL'IMMACOLATA (29 novembre - 7 dicembre) Facciamo questa importante novena alla nostra Immacolata Signora con sentimenti di vera devozione ed amore ed avendo in mente quanto ci dicono i Santi sulla necessità di una sincera devozione mariana Dal 29 novembre al 7 dicembre recitiamo la …