Fatima.
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Mons. Forte svela un retroscena: “Questi non sai che casino ci combinano”

Pubblicato il 04/05/2016 in sinodo2015.
“Non giudicare, ma raggiungere tutti con lo sguardo della misericordia, ma senza rinunciare alla Verità di Dio. E’ facile dire “quella famiglia è fallita”, più difficile aiutarla a non fallire. Nessuno deve sentirsi escluso dalla Chiesa”. Questo il senso dell’esortazione Amoris laetitia secondo Mons. Bruno Forte, vescovo di Chieti-Vasto e segretario speciale del sinodo.
Ne ha parlato in un recente incontro pubblico presso il Teatro Rossetti di Vasto, dove ha sottolineato che Amoris laetitia “non è una nuova dottrina, ma l’applicazione misericordiosa di quel “vino vecchio” che, come si sa, è sempre il più buono”.
Insomma, secondo mons. Forte, l’esortazione apostolica tiene insieme tutto, misericordia e verità, pastorale e dottrina, anche se lo sguardo di fondo è quello per cui “nessuno deve sentirsi escluso.”
Però mons. Forte ha svelato anche un retroscena dei lavori sinodali che, forse, aiuta a superare un linguaggio politicamente correttissimo per arrivare a comprendere meglio il documento. Almeno per quanto riguarda il tema mediaticamente più rilevante, ovvero la disciplina dei sacramenti per le coppie di divorziati risposati.
“Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati – ha riportato Mons. Forte riferendo una battuta di Papa Francesco – questi non sai che casino che ci combinano. Allora non ne parliamo in modo diretto, fa in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io.” Dopo aver riportato questa battuta lo stesso Forte ha scherzato dicendo: “Tipico di un gesuita.”
antiprogressista
Tutto ciò dimostra ulteriormente la malafede di Bergoglio e che l'esito dei due sinodi era già stato deciso in anticipo!
Poi il biancovestito osa pure lamentarsi se le vocazioni calano: chi vorrebbe diventare sacerdote di una chiesa devastata dal modernismo?
Certamente non chi ha una vocazione autentica, anche perché la "misericordia" bergogliana da ora in poi lo costringerà, pena la persecuzione …Altro
Tutto ciò dimostra ulteriormente la malafede di Bergoglio e che l'esito dei due sinodi era già stato deciso in anticipo!
Poi il biancovestito osa pure lamentarsi se le vocazioni calano: chi vorrebbe diventare sacerdote di una chiesa devastata dal modernismo?
Certamente non chi ha una vocazione autentica, anche perché la "misericordia" bergogliana da ora in poi lo costringerà, pena la persecuzione, a profanare il Santissimo Corpo di Cristo dandolo agli adulteri impenitenti!
Abramo
Questa è un'informazione assolutamente spettacolare.
Abramo
"Tipico di un gesuita", certo, solo che questo trucco è stato scoperto velocemente...
Maurizio Muscas
Ricordiamo che Forte e Paglia li promosse Ratzinger che con le sue dimissioni da Katekon ha lasciato via libera al Caos.
Maurizio Muscas
TUTTI i Santi piangono per il tradimento delle Gerarchie!!!
Sam Gamgee
Se S. Ignazio di Loyola fosse vivo oggi in mezzo a noi , a vedere ed ascoltare Forte verrebbe colto da infarto e , se si dovesse riprendere , lo costringerebbe a fare un anno di fila dei suoi esercizi spirituali e poi cinque anni di lavoro come operaio dicendo cento Rosari al giorno . Infine chiederebbe ( anche se invano ) censure ecclesiastiche per falso ideologico e diffamazione nell' usare l' …Altro
Se S. Ignazio di Loyola fosse vivo oggi in mezzo a noi , a vedere ed ascoltare Forte verrebbe colto da infarto e , se si dovesse riprendere , lo costringerebbe a fare un anno di fila dei suoi esercizi spirituali e poi cinque anni di lavoro come operaio dicendo cento Rosari al giorno . Infine chiederebbe ( anche se invano ) censure ecclesiastiche per falso ideologico e diffamazione nell' usare l' espressione '' tipico di un gesuita '', che mette il fondatore e i primi gesuiti sotto una luce sinistra.