it.news
91,6K

Il primo comandamento proibisce l'idolatria e le sue relative pratiche - di Gianni Toffali

Lunedì mattina, degli ignoti hanno trafugato nella chiesa di Santa Maria in Traspontina alcune statuette di Pachamama.

Usciti dalla casa del Dio cattolico, i "sequestratori" hanno gettato nel Tevere la divinità venerata dalle popolazioni indigene.

Le icone pagane erano stata esposte assieme ad altri oggetti idolatrici per ricordare ai cattolici l'inizio del Sinodo per l'Amazzonia.

"Posso solo dire che rubare qualcosa da un luogo, per di più sacro, è una bravata, un gesto privo di senso, che contraddice lo spirito di dialogo che dovrebbe sempre animare tutti: un furto che si commenta da solo" ha commentato Paolo Ruffini, prefetto del dicastero vaticano per la comunicazione.

Sarebbe cosa buona che il solerte funzionario vaticano spiegasse ai fedeli il nesso dialogico tra Gesù Cristo e la dea della Terra, chiamata appunto Pachamana, dagli Inca, dai Aymara e dai Quechua.

Anche un curato di campagna sa che il primo comandamento proibisce l'idolatria e le sue relative pratiche.

Evidentemente, chi ha "giustiziato" l'intrusa, ha conservato il senso della fede smarrito invece da chi avrebbe il compito di conservarla, ribadirla e preservarla.
Massimo M.I.
Come suonano attuali, queste parole, davanti agli inchini e ai salamelecchi di cristiani davanti ad un idolo della fertilità, la Pachamama appunto, a cui un tempo si facevano persino sacrifici umani, e a cui oggi si offrono feti di lama e foglie di coca.
Così si esprimeva san Cesario, vescovo di Arles dal 500 al 543: «Abbiamo sentito che alcuni di voi fanno offerte agli alberi, pregano le fonti, …Altro
Come suonano attuali, queste parole, davanti agli inchini e ai salamelecchi di cristiani davanti ad un idolo della fertilità, la Pachamama appunto, a cui un tempo si facevano persino sacrifici umani, e a cui oggi si offrono feti di lama e foglie di coca.

Così si esprimeva san Cesario, vescovo di Arles dal 500 al 543: «Abbiamo sentito che alcuni di voi fanno offerte agli alberi, pregano le fonti, praticano diaboliche forme di vaticinio. A causa di tutto ciò il nostro cuore è così pieno di tristezza da non poter essere consolato. E ciò che è peggio, vi sono genti miserande e disgraziate che non solo si rifiutano di distruggere gli altari delle divinità pagane, ma non si vergognano nè temono di ricostruire quelli già abbattuti. Per di più, se qualcuno che tiene Dio nei suoi pensieri vuol fare a pezzi questi diabolici altari, diventano furiosi e reagiscono con fanatismo esasperato. Si spingono sino a colpire coloro che, per amor di Dio, stanno cercando di abbattere quegli idoli malvagi, e forse non esitano neppure a pianificare la loro morte... Perchè dunque queste persone miserande vengono in chiesa?" (in Richard Flechter, La conversione dell'Europa, Dal paganesimo al cristianesimo, Tea, Milano, 2003).

lanuovabq.it/it/idoli-da-distru…
la verdad prevalece
“Sia REPAM che CELAM sono in prima linea nel promuovere la teologia della liberazione. www.churchmilitant.com/…/amazon-synod-pr…
Il presagio
6 Mi meraviglio che così presto voi passiate, da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo. 7 Ché poi non c'è un altro vangelo; però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.
Veritasanteomnia
Egregio Sig. Ruffini, proprio perché il luogo è Sacro, non si può tenere dentro alcun idolo, simbolo o altro che possa violarne la Sacralità...ma queste cose lei dovrebbe saperle. Mica dobbiamo spiegarvi proprio tutto
ATTAL
Gentilium varia hic idola fregit… Leodgar Vescovo di Luni Sec. VIII
Veritasanteomnia
Ma certo ci vuole una certa faccia tosta per presentare un atto di zelo verso la Casa del Signore come una banalissima bravata. Non sanno che è scritto: "Lo zelo per la Tua Casa mi divora"
Francesco Federico
Ma non lo sapete ancora? il decalogo è stato modificato dal compagno Bergoglio, ed il primo comandamento è stato abolito!
Il Decalogo secondo Bergoglio
Don Reto Nay
Non dimenticare che il sesto comandamento è anche stato eliminato.
gianni toffali
Non è aggiornato, manca la riduzione dell uso dello zucchero e la diminuzione dilatazione polmoni.. Respirare affannosamente incrementa l anidride carbonica e quindi l effetto serra