Ciò che non si dice sulla vicenda Bergoglio-Zen, ovvero della vecchia questione del dito e della luna
di Miguel
Cari Amici di Radio Spada
lasciatemi sfogare, scrivo di getto.
Sapete cosa si pensa da queste parti del bergoglismo (tutto il male possibile). Ma la storia del card. Zen “rifiutato” va rimessa nella sua carreggiata.
Se io (Zen) – a ragione! – ti accuso, punto il dito verso i tuoi collaboratori, denuncio l’accordo che hai firmato, protesto, scalpito… è difficile poi che tu (Bergoglio) mi accolga a braccia aperte.
Se litigo in piazza con te, difficile poi che venga invitato a cena. Si tratta di un principio di logica elementare, no?
Il dramma invece è che il virus del dialoghismo, colpisce anche i cosiddetti conservatori. Tocca dialogare, vedersi, confrontarsi, aprire tavoli, anche se non si ha niente da dire. Perché – sia chiaro alle anime candide – Bergoglio tirerà verosimilmente dritto, come ha spesso fatto. E del dialogo se ne infischierà bellamente: non è una grande novità o un fatto imprevedibile.
E questo è il primo problema. Ma in tema di dito che indica e di …Altro
E purtroppo i modernisti oltre che sulla palude hanno potuto contare anche sugli ingenui, quelli che pensavano di risolvere tutto solo con la medicina della misericordia...
E tra coloro che non mettono in discussione il concilio vi è pure lo stesso cardinale Zen!