Rivoluzione francese: dalle mutilazioni agli squartamenti, dagli annegamenti al supplizio detto “matrimonio repubblicano”

Dal vol. XII della Storia universale della Chiesa (La rivoluzione francese, la restaurazione, la frammentazione protestante) del Card. G. Hergenröther, offriamo ai lettori questi tre estratti del che raccontano momenti diversi della rivoluzione francese.

Gli eccessi brutali continuarono dunque; l’antico ministro della guerra, il Foulon, a dispetto delle intercessioni del Lafayette, e sotto gli occhi di lui, venne crudelmente mutilato e trucidato (22 luglio); a suo genero, dopo costrettolo a baciarne il capo sanguinoso infilzato ad una picca, fu strappato il cuore dalle viscere.

I frutti della luce e della libertà si mostravano in questo, nel fare gli uomini iene. Chi non si rese ai voleri della plebaglia inferocita, fu trucidato.

Presso i fondachi del commercio e, dell’industria si affollavano i proletari a cercar pane e se lo procacciavano coi tumulti; le casse e le case erano messe a ruba; la miseria incredibile; la libertà di stampa esasperava il sobbollimento.

Tutti gli avventurieri trovavano fortuna: così l’avvocato Camillo Desmoulins, il quale si nominò da sé procuratore generale della «lanterna», il marchese di St. Huruge, il barone prussiano Clotz (Cloots), lo spagnolo Guzman, gli olandesi Pereira e Proli, il polacco Luzowski e altri, specialmente avvocati, commedianti, girovaghi e anche donne, come la famigerata Théroigne de Méricourt.

Il regno della nuova libertà cominciò con l’imprigionamento di 620 persone in Avignone, in Carpentras e nel Venosino, delle quali unico delitto era la fedeltà verso il legittimo governo pontificio. Esse furono tutte trucidate; gran parte gettate nei ghiacciai di Avignone, altre uccisi con sprangate di ferro.

Il Jourdan, soprannominato il «tagliatore di teste», vi si ammassò una grossa fortuna, ma fu poi spazzato anch’egli dalla ghigliottina.

Mossasi lagnanza di tali orrori, l’assemblea non se ne dette per intesa, passò all’ordine del giorno. I cattolici erano senza diritti: anzi generalmente non si aveva più rispetto a diritto alcuno, e richiamandosi molti principi tedeschi della violazione dei loro diritti, si rispose che «i trattati, conclusi già dai tiranni fra di loro, non legavano i popoli sorti a libertà»[i].

[…] Il 16 ottobre 1793, la regina, figlia di Maria Teresa, già invecchiata dal dolore non ostante i suoi 38 anni, fu decapitata con brutale crudeltà; ma ella dette prova di serena dignità e di cristiana rassegnazione.

Poi, molti girondini, come il Brissot, il Bailly, il Barnave e altri via via, furono giustiziati; il 6 novembre 1793 anche il duca d’Orleans, il quale aveva dato il voto per la morte di Luigi a fine di divenir re, periva con parecchi malfattori volgari.

Altri molti regicidi incontrarono la giusta punizione. I manigoldi si trovavano spesso esausti dalla fatica. Nel dicembre del 1793 furono messe a morte con la mitraglia 484 persone.

A Lione il sangue correva a fiumi; a Nantes il Carrier fece annegare in una volta 90 preti nella Loira, poi altre 198 persone. Preti e donne venivano spogliati, e in questa maniera legati insieme («matrimonio repubblicano») e annegati: le madri forzate ad assistere al supplizio dei figli, e intanto sonava la musica e tripudiava il più brutale cinismo.

Sul mercato di Tolosa lo Chabot gridava: «Donne, crescete e moltiplicatevi: non avete bisogno per questo di preti o di parroci: il cittadino Cristo fu il primo dei sanculotti»[ii].

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[i] Roscovànyi, Mon. I, 431 ss.; n. 265 ss.; III, 277 s,; n. 504. Bull. Rom. IX, 28, 168, 10 s. Bull. Rom. Cont. t. V s. Sagnac, Étude statistique sur le clergé constitutionnel et le clergé réfractaire en 1791 (Revue d’hist. mod. 1906, p. 97 ss.).
[ii] Alph. Cordier, Martyrs et borreaux de 1793, 2a ed. Paris, 1864. Lescure, La princesse de Lamballe. Paris, 1864. Goncourt, Hist. da Maria Ant. Paris, 1858. Funk-Brentano, La mort de la reine. Paris, 1901.
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Grazie!
silvioabcd
Oggi stiamo rivivendo quegli orrori, satana si è impossessato dei cervelli vuoti riempendoli di odio e ideologie folli, sempre contro Cristo e contro la vita. Con l'aggravante che una parte della chiesa (falsa) si è unita a combattere la chiesa (vera).