wordpress.com/2017/01/06/terrasanta-rupestre-le-grotte-di-gesu/ Terrasanta rupestre. Le grotte di Gesù La vita in grotta e l’architettura rupestre sono una delle chiavi per comprendere la geografia e la storia delle terre d’Israele e Palestina. Le grotte del monte Carmelo, ad esempio, raccontano la storia fossile e l’evoluzione dell’uomo preistorico mediterraneo. Altro esempio sono i villaggi tradizionali che sorgono spesso su un reticolo di grotte (utilizzate come magazzino, stalla o laboratorio) su cui vengono sovrapposte le abitazioni costruite all’aperto. Nelle aree desertiche e steppose i beduini utilizzano le grotte come riparo notturno e come stalla per gli animali. La grotta dei manoscritti a Qumran L’architettura scavata è protagonista nelle numerose realizzazioni idrauliche funzionali alla raccolta e alla distribuzione di una risorsa scarsa come l’acqua. Tunnel, cisterne, canalizzazioni e piscine assicurano il rifornimento idrico delle città e delle fortificazioni. Ne sono …Altro
La Cappella Sistina delle chiese scavate nella roccia… matera-cripta-peccato-originale Quando intorno al IX secolo dei monaci benedettini giunsero al sentiero di Pietrapenta, nei pressi della città meridionale di Matera (soprannominata la città sotterranea), decisero di insediarsi nelle abbondanti grotte situate sul pendio di un burrone roccioso, localmente conosciuto come La Gravina, già abitata nelle epoche paleolitiche e neolitiche. Una di quelle grotte è ora conosciuta come La Cripta del peccato originale, ed è considerata come la Cappella Sistina delle Chiese scavate nella roccia. La cripta in quanto tale è stata quasi dimenticata e trascurata per secoli, ed è stata anche usata come rifugio per pastori, i quali si riferivano a essa (secondo un articolo pubblicato da Atlas Obscura) come “la grotta dei 100 santi” a causa del numero di dipinti che coprono le sue pareti. Qui si può “leggere” la storia biblica della creazione, ma vi si possono anche apprezzare le immagini degli …Altro
La Madonna della cintola, testimonianza di fede viva - Vatican News Nel giorno in cui si celebra la festa della Natività della Beata Vergine Maria, ricorre una seconda festa mariana, celebrata in modo solenne a Prato: la Madonna del Sacro Cingolo, la cintura che lei donò a san Tommaso dopo l'Assunzione raccontata dai vangeli apocrifi. La devozione affonda nella leggenda ma raccoglie anche molteplici significati che aiutano nella conoscenza della fede. Infatti nelle rappresentazioni artistiche tutto questo è stato ben compreso e molto rappresentato Maria Milvia Morciano - Città del Vaticano Una striscia di lana fine color verde azzurro, broccata con fili d’oro: è il Sacro Cingolo – ovvero una cintura – secondo la tradizione appartenuto a Maria Vergine e custodito nel duomo cattedrale di Prato, preziosissima reliquia intorno a cui si sono intessute – e questo riferimento è naturale per una città famosa per le manifatture tessili- storie e significati religiosi e politici, e la sua …Altro
Daniel R. Esparza- pubblicato il 08/10/21 Considerata un simbolo di castità, la sua storia è inclusa nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze e nel Ciclo di York nota come Cintura di Tommaso, Cintura della Vergine o Sacra Cintola, ed è considerata l’equivalente cattolico di altre reliquie cristiane ortodosse – nella fattispecie la Cintura ortodossa orientale della Theotokos o Santa Cinta della Chiesa Ortodossa Siriaca. Relativamente ignota fuori dall’Italia, la Sacra Cintola è la cinta della Vergine Maria. Secondo tradizioni e leggende medievali, la lasciò al momento della sua Assunzione. Se la reliquia è davvero la cinta della Vergine, perché è nota popolarmente come Cintura di Tommaso? Giacomo Boschi Gwilbor-CC-BY-2.5. Una delle ragioni è che la leggenda è nata molto probabilmente in Oriente, probabilmente non lontano dal luogo in cui secondo la tradizione Tommaso stesso predicò il Vangelo. Anche se la missione di Tommaso in India è sicuramente famosa – è considerato il …Altro
23 dicembre 2021 Quando si leggono i due racconti evangelici del Natale (Matteo e Luca) e li si confronta da un lato con la tradizione (davvero antichissima) della Grotta della Natività a Betlemme, e dall’altro coi resti delle semplici abitazioni del tempo sui rilievi collinari di Terra Santa, si può restare sorpresi: al punto da guardare in un modo nuovo al Natale (e – perché no – anche fare il Presepio in un altro modo). Scorrendo le pagine di Matteo, ci si imbatte subito in due notizie: una che riguarda il tempo, l’altra il luogo. I Magi videro il piccolo re quando poteva avere da pochi mesi a due anni. E lo videro «entrando in una casa» (Mt 2, 11). Si parla espressamente di una casa della città di Betlemme: in essa si trovavano Giuseppe, Maria e il bambino, dove vivranno per un discreto periodo. Tuttavia Matteo non parla delle circostanze della nascita, sarà Luca a soffermarvisi: essendo Giuseppe discendente di Davide, il suo clan familiare era nella città di Betlemme. Lì a …Altro
Early christian Nativitity without Mary and Joseph [330-335] Unusually, Mary is absent from this Nativity. As usual, the ox and ass approach the child, who is swaddled in a crib supported by tree-like bushes. The figure on the left is one of the shepherds. On the right side: Presumably this is the woman who touched the hem of Jesus' garment in the hope that would cure her flow of blood (Matthew 9:20-22, Mark 5:25-29, Luke 8:43-44). Source: www.christianiconography.info/palazzoMassimo/mcSarcophagu... Rome, Palazzo Massimo alle Terme Sarcophage de Marcus Claudianus, detail Nativity & Jesus and a supplicant [330-335] - Original photo by courtesy of Jean Pol Grandmont on wikimedia
da www.aboutartonline.com/la-nativita-e-l… La Natività e i Magi nei primi secoli del cristianesimo Le festività del Natale e dell’Epifania, con la loro carica di spiritualità, fanno riaffiorare l’esigenza di aggiornare la conoscenza di tutte le memorie storiche che sono all’origine della fede. A Roma, tra gli ambienti più caratteristici del primo cristianesimo, troviamo le catacombe. La loro visita è affascinante, ovviamente per chi non soffre di claustrofobia. Ci si inoltra nel grembo della terra e si scoprono i simboli e i dipinti che dovevano accompagnare i defunti, e non di rado i martiri, nella vita eterna. La Catacomba di Priscilla, in particolare, conserva le più antiche rappresentazioni dipinte della Madonna e dei Magi, relative al III secolo, raffigurazioni che si affermano con una certa regolarità nel IV secolo. Museo di Priscilla, nuovo allestimento La Regina catacumbarum (così è definito il cimitero di Priscilla per i numerosi martiri che vi sono sepolti) è …Altro
La Vergine con il Bambino e il profeta che indica l'astro secondo le parole del Profeta Balaam:" Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele"(NM, 24-17) Sull'conografia cfr. (nel web) restaurars.altervista.org/la-nativita-nas…
Sai come si riconosce Sant'Agostino nei quadri e … Nel silenzio raccolto del chiostro, dove per secoli sono riecheggiati i passi dei monaci, un ciclo pittorico del Seicento torna oggi leggibile grazie a un restauro durato due anni. Sabato, alle 11, nel salone dell’Annunziata, saranno presentate alla città le30 lunette affrescate del Complesso di Sant’Agostino, restaurate dall’Ufficio Cultura e Turismo del Comune con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Non un ritrovamento, ma unrecupero delicato: molte lunette erano già note, ma offuscate dal tempo, da ridipinture, da intonaci sovrapposti o da aree di forte degrado. Un restauro complesso per un ciclo prezioso L’intervento, promosso dalla responsabile Sabrina Francesconi, ha beneficiato di un finanziamento complessivo di 155 mila euro, di cui 105 mila assegnati tramite bando dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Il progetto ha consentito anche il recupero del portone principale, del portoncino laterale…Altro
La Natività nei monumenti cristiani antichi "La Natività rappresentata su antichi sarcofagi cristiani e su altri manufatti artistici. Un protagonista dell’Umanesimo napoletano innamorato del tema della Natività, Iacopo Sannazaro Una piccola scultura su vetro mostra un piccolo presepe, con tutti gli elementi essenziali che entreranno poi nella tradizione. Il Bimbo in fasce, adagiato nella mangiatoia, è vegliato dalla Madonna e San Giuseppe. Che è notte, lo indica la falce lunare a destra della composizione, mentre a sinistra la stella invia un raggio sul Bimbo Divino appena nato. L’iscrizione in alto spiega la presenza del bue e dell’asinello ricorrendo alla profezia di Isaia. Il profeta dell’Antico Testamento fa dire al Signore, che rimprovera al suo popolo l’infedeltà verso di Lui: COGNOVIT BOS POSSESSOREM SVVM . ET ASINVS PRAESEPE DOMINI SVI: “Il bue riconosce il suo possessore e l’asino la greppia del suo signore” (e continua: “Israele, invece, non mi riconosce, il mio …Altro
Scoperta incredibile. Gesù Buon Pastore appare … Un ritrovamento che riporta alla sorgente visiva del cristianesimo. Nel silenzio collinare che avvolge la necropoli di Hisardere, presso İznik – l’antica Nicea –, una camera sotterranea affiorata nel 2025 ha restituito una delle immagini più intime e riconoscibili dell’arte paleocristiana: Gesù Buon Pastore, dipinto con sorprendente freschezza sulle sue pareti. La scoperta, presentata durante la visita di Papa Leone XIV in Turchia, ha immediatamente assunto un valore internazionale, poiché in questa regione dell’Anatolia non era mai emerso un esempio altrettanto integro di tale iconografia. Il ritrovamento invita a interrogarsi non solo sull’identità dei defunti, ma sulla circolazione delle prime forme del linguaggio cristiano lungo le rotte tra Asia Minore e Mediterraneo romano. La scoperta si colloca sulle pendici che circondano l’odierna İznik, un’area dove la topografia alterna campi agricoli, alture calcaree e antiche vie …Altro
Mostre | Beato Angelico a Firenze: una mostra … Beato Angelico, Trittico francescano (det.), 1428-1429. Su concessione del Ministero della Cultura – Direzione regionale Musei nazionali Toscana – Museo di San Marco Dal 26 settembre 2025 al 25 gennaio 2026 Firenze rende omaggio a uno dei padri dell’arte rinascimentale con una mostra destinata a diventare un evento culturale di portata internazionale. “Beato Angelico”, allestita tra Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco, celebra la figura di Fra Giovanni da Fiesole, il pittore domenicano che seppe coniugare spiritualità e innovazione artistica, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arte europea. La mostra sarà aperta nella sede di Palazzo Strozzi durante le festività, compresi lunedì 8, giovedì 25, venerdì 26 dicembre e giovedì 1° gennaio, tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00; ogni giovedì dalle 10.00 alle 23.00. (ultimo accesso sempre un’ora prima della chiusura). Per maggiori informazioni consultare il sito: …Altro
Da recitare dopo il Santo Rosario O Maria, Vergine santa, Madre di Dio e della Chiesa, Regina del cielo e di tutti i popoli, Tu che sei diventata l’Onnipotente per grazia, accogli le suppliche che deponiamo nel Tuo Cuore immacolato, per cui mezzo arriveranno infallibili al Sacro Cuore di Gesù Tuo Figlio. Ottieni alla santa Chiesa un Pastore universale, a Lui fedele e obbediente, che ci indichi di nuovo le vie dell’immutabile verità che salva e ci difenda dai lupi di questo mondo accecato e perverso. Abbatti il potere degli empi che illegittimamente ci guidano e suscita per noi, mediante la penitenza per i nostri e altrui peccati, governanti sottomessi all’eterna e benefica Legge divina. Preservaci dalle calamità della guerra con cui Dio sta per castigare il mondo incredulo e, se proprio non può essere evitata, concedi la vittoria ai Suoi eletti, come già facesti più volte nelle eroiche battaglie delle armate cristiane, che salvasti Tu stessa con l’imbattibile arma del santo Rosario. …Altro
È una delle icone definite “Vergini di San Luca”, perché attribuite all'evangelista Una delle immagini più antiche della Vergine Maria si trova un po’ nascosta nella cappella del coro del Pantheon di Roma. È una delle icone definite “Vergini di San Luca”, perché attribuite all’evangelista. In particolare, questa immagine situata nella basilica di Santa Maria ad Martyres (il nome attuale del Pantheon) è un’Odigitria, ovvero colei che indica il cammino. Il Pantheon romano è l’unico tempio pagano dell’Antica Roma rimasto quasi intatto. È sempre stato un tempio religioso. Come indica il suo nome, Pan(tutti) teon (dèi), era il tempio dedicato a tutti gli dèi. In seguito venne trasformato in chiesa grazie all’imperatore bizantino Foca, che nel 608 lo offrì a Papa Bonifacio IV. Il tempio si trasformò così nella chiesa di Santa Maria ad Martyres, dedicata ai martiri delle persecuzioni. La chiesa venne consacrata nell’anno 609, ed è probabile che questa icona facesse parte degli …Altro
Icone mariane antiche a Roma, di Livia Mugavero - Diario Secondo la tradizione le icone della Madre di Dio hanno origini antichissime: l'evangelista Luca infatti avrebbe per ben tre volte ritratto la Vergine, mentre era ancora viva. Forse per questo motivo la Madre di Dio (theotókos) è il soggetto preferito dai pittori di icone. Molto raramente è rappresentata da sola, senza il figlio. L'onore a lei è insieme lode a Colui che da lei fu generato, come testimoniano le tre stelle, sulla fronte e sulle spalle ad indicare che fu tre volte vergine: prima, durante e dopo il parto. Di solito il suo capo è coperto da un mantello (maphórion) rosso, simbolo del divino, che scende ad avvolgere la sua figura lasciando intravedere la tunica azzurra che rappresenta la natura terrena di Maria. L'abbreviazione (Meter theou) che sempre si trova ai lati del suo capo vuol dire, in greco, Madre di Dio. Principali tipologie di icone mariane Odyghítria, Colei che indica la via (dal greco odós = via) …Altro
Vergine delle Rocce - La mano di Dio e il rivelato linguaggio dei gesti nel quadro di Leonardo - Stile Arte Leonardo da Vinci, Vergine delle rocce, 1483-1486, olio su tavola trasportato su tela, 199×122 cm., Parigi, Museo del Louvre di Claudio A. Barzaghi Poche opere sanno conservare a lungo un segreto. E su tutte svetta come un rompicapo La vergine delle rocce del Louvre, realizzata da Leonardo a Milano tra il 1483 e il 1486. Secondo alcuni a tal punto misteriosa e ambigua da essere rifiutata dagli stessi committenti. È pur vero che gl’indizi per interpretarla non mancano, così come i documenti relativi alla committenza e alle traversie giudiziarie, però di prove certe non se ne trovano. Già, ma forse questo è solo l’ennesimo atto di una mente complessa che per parlare chiaro sceglie l’inusuale via del ‘silenzio’, e cioè, sceglie di avvalersi del linguaggio delle mani e delle possibilità offerte dall’articolazione dello spazio. Ma perché? Forse perché il nostro artista, che …Altro
fotogallery-7-immagini-della-vergine-maria-a-roma-attribuite-a-san-luca Maria Paola Daud - pubblicato il 11/04/22 Si dice che l'evangelista, che era pittore, abbia parlato con la Madre di Gesù, e che per questo il suo Vangelo è pieno di dettagli che solo lei potrebbe avergli rivelato Roma si trovano varie immagini antichissime chiamate Madonne di San Luca, visto che sono attribuite all’evangelista. Si dice che San Luca evangelista sia stato il primo ritrattista della Vergine Maria. Era medico (Colossesi 4,14), ma si dedicava anche alla pittura, e per questo è il patrono di medici e pittori. Per redigere il suo Vangelo, elaborò una lunga indagine e parlò con chi era stato più vicino a Gesù: i Suoi apostoli e Sua Madre, la Vergine Maria. Un esegeta ha ipotizzato che sia stata lei stessa a dettare il Magnificat all’evangelista. Solo nel suo libro possiamo trovare affermazioni molti intime sulla Vergine, come “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (…Altro