Il masso e la Madre: un richiamo che la Chiesa non può ignorare
Un boato, la parete laterale sfondata, polvere, macerie. Eppure, nessuno è rimasto ferito. Il parroco ha detto parole semplici e tremende insieme:
“La Madonna ci ha protetti. Se fossimo stati dentro, sarebbe stata una tragedia.”
Due giorni dopo, il 4 novembre, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato un documento in cui si sconsiglia di usare i titoli “Corredentrice” e “Mediatrice di tutte le grazie” riferiti alla Vergine Maria.
È difficile non vedere la coincidenza: un masso che ferisce una chiesa dedicata all’Immacolata, proprio nei giorni in cui si ferisce — con la penna — la sua grandezza spirituale.
La lezione delle pietre
Il nome Brienno viene da antiche radici che significano “altura”, “luogo elevato”. È un paese costruito tra roccia e lago, sospeso fra cielo e abisso.
La chiesa colpita sorge su un “ronco”, cioè un pendio coltivato: un terreno di vigna.
La Madonna del Ronco è, simbolicamente, la Madre che custodisce la vigna del Signore, quella che il mondo dimentica di coltivare.
E la pietra caduta dal monte sembra gridare: “State attenti, state scivolando!”
Il masso ha distrutto un muro, non il tabernacolo.
Ha ferito la casa, non la fede.
E come spesso accade, quando l’uomo cerca di correggere la Madre, è la terra stessa che gli ricorda la sua fragilità.
Maria ferita, ma in piedi
Mentre nei palazzi si discute se Maria sia “troppo esaltata”, la realtà ci mostra che non è Maria a dover essere ridimensionata, ma noi.
Lei resta dove è sempre stata: ai piedi della Croce, nella sua missione di unirsi alla Passione del Figlio per amore nostro.
Il mondo la vuole neutra, la vuole “solo discepola”. Ma Dio l’ha fatta Madre, e una madre non è mai neutra: una madre partecipa, soffre, salva, intercede.
Maria non è un’idea da limare. È una presenza da onorare.
E ogni volta che la Chiesa smussa la sua voce materna, perde qualcosa della sua stessa anima.
Un segno di vigilanza
Tra la Commemorazione dei Defunti e la festa di San Carlo Borromeo, una chiesa dedicata all’Immacolata viene ferita.
Non serve gridare al miracolo o al castigo. Ma serve leggere.
Perché Dio parla anche attraverso i sassi che cadono, se noi abbiamo orecchi per ascoltare.
La Madre di Dio non ha bisogno dei nostri titoli per essere grande.
Ma noi abbiamo bisogno dei suoi titoli per non diventare piccoli.
E se qualcuno si vergogna di chiamarla Corredentrice, forse ha dimenticato che la Redenzione non è un concetto: è una Croce condivisa.
La pietra è caduta.
Il muro è ferito.
Ma la Madre è in piedi.
E finché resta in piedi Lei, la Chiesa non crollerà.