Bergoglio ha eliminato il Perdono d’Assisi. Di Marziale Stilita

Ora, il Poverello d’Assisi mai avrebbe immaginato che il Pastore che guida la Chiesa universale un giorno avrebbe vietato il Cibo eucaristico alle pecorelle solo perché le pecorelle adesso devono usare obbligatoriamente le zampette per mettere in bocca l’Erba eucaristica.
Da che mondo e mondo, cioè dal momento della loro creazione, le pecore brucano l’erba direttamente dal prato. Introducono in sé l’erba brucata direttamente dalla loro bocca, e non la toccano mai con le loro zampe: per loro sarebbe impossibile.
Ora invece il Tizio di Roma, in nome della nostra salute fisica, ci impone da oltre 500 giorni, non di alimentarci direttamente, dal Sacerdote alla nostra lingua, ma pretende un passaggio in più: devono esser usate obbligatoriamente le nostre mani.
Ma tanti ritengono, con verità, che questo toccare ciò che intoccabile esser un grave peccato, e preferiscono astenersi dall’Eucaristia piuttosto che sporcare il Purissimo.
Infatti stimo a 500/600 mila le anime nel Mondo che da oltre 500 giorni sono a completo digiuno eucaristico.
Tralasciando il perché è assolutamente vietato, per un laico, toccare con le mani l’Eucaristia, la conseguenza del divieto bergogliano, assoluto e diabolico, è proprio che tutte le persone che vorrebbero ottenere l’Indulgenza, per sé o per altri, ora non possono ottenerla.
Satana godrà grandemente dell’opera del suo figliolo Bergoglio che appare, anno dopo anno e giorno dopo giorno, esser quel Falso profeta che “siederà nel Tempio santo “ (2Tess 2) per cercare di radere al suolo la Santa Chiesa, germogliata dal Costato trapassato del Figlio di Dio per esser fiore emanante profumo di soave ed ineffabile fragranza.
Però quel Santo Fiore che era la Chiesa Cattolica sta ormai da qualche decennio corrompendo tutti i suoi petali, ed emana verso il Cielo solamente miasmi di putredine e corruzione: è un gigantesco sepolcro imbiancato con a guardia il nuovo Caifa-Giuda Iscariota che ha reso totalmente vano il sacrificio ottenuto per noi del vero ed unico Francesco: quello nato ad Assisi.