@Francesca F.Anch'io , un tempo, preferivo la "messa in latino" per motivi meramente estetici. In seguito mi accorsi che il "novus ordo missae" era carente soprattutto un punto di vista sostanziale. In esso si pone quasi esclusivamente l'accento sulla "cena del Signore" mentre nella Messa di Sempre vi è l'aspetto del Sacrificio. Il sacrificio della Messa è esattamente come il Sacrificio sulla Croce si Nostro Signore: l'unica differenza è che mentre il Sacrificio della Croce è cruento, quello della Messa è incruento. Va inoltre ricordato che, per mera demagogia (ed anche qui fa capolino la teorica dell'apocatastasi tanto cara a Bergoglio, ma condannata fin dal 553 dal V concilio di Costantinopoli) sono stati commessi evidenti errori di traduzione il cui il più macroscopico è, nella consacrazione
Mentre il testo tradizionale nella sua versione base in latino dice tuttora: "Hic est enim calix sanguinis mei […] qui pro vobis et pro multis effundetur", le nuove versioni postconciliari hanno letto nel "pro multis" un immaginario "pro omnibus". E invece di "per molti" hanno tradotto "per tutti".Già nell'ultima fase del pontificato di Giovanni Paolo II si era tentato, da parte di alcuni, pochi, dirigenti vaticani, tra i quali Joseph Ratzinger, di far rivivere nelle traduzioni la fedeltà al "pro multis". Ma con nessun successo.
Non solo, ma il "novus ordo missae" ha abolito
le preghiere leonine ha abolito l'ultimo vangelo, è questa la "strana messa" di cui parla,nelle sue profezie la beata
Anna Catrina EmmerickInfine il novus ordo si presta ad innumerevoli abusi ed aberrazioni: ne ho raccolti alcuni, nella nota del video che segue ne troverà almeno una dozzina.
Aberrazioni "Novus Ordo Missae" n. 11. Domenica delle Palme 2018Le auguro una buona e santa Pasqua