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Caso Rupnik: amate l'arte, non l'artista

Alti funzionari del «Dicastero per le comunicazioni» del Vaticano, responsabile del sito VaticanNews.va, hanno "deciso" in una riunione recente di continuare a usare l'arte neo-bizantina di don Rupnik (La-Croix.com, 3 luglio). Rupnik è stato condannato per aver fornicato per decenni con delle suore.

È chiaro che il Dicastero ha "deciso" ciò che Francesco aveva detto di decidere, dato che lui stesso continua a usare le opere di Rupnik. Pertanto, il Dicastero ha concluso che le opere d'arte hanno dei meriti indipendenti, dissociati dalla vita personale di Rupnik.

Il direttore pastorale e teologico del Dicastero, Natasa Govekar, fa parte del Centro Aletti di Rupnik.

#newsWouzcshzdc

Mons Lelio Baresi condivide questo
227
Il Vaticano continuerà a promuovere le immagini di Rupnik nonostante il legame con i suoi presunti abusi sessuali
Don Cesare Toscano condivide questo
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Nei giorni scorsi, una riunione con gli alti funzionari del Dicastero vaticano per la Comunicazione "ha concluso che non c'è nulla che impedisca di continuare a usare i mosaici di Rupnik. Hanno detto che l'opera dovrebbe essere indipendente dalla vita personale dell'artista".
Ursula Sankt
È un'arte brutta e deforme
N.S.dellaGuardia
Non è arte.
DEFENSOR FIDEI
Allora si potrebbero ancora utilizzare le cartoline postali dipinte da Adolf Hitler, quand’era ancora uno spiantato.
Una cosa è l’”artista”, un’altra l’opera d’arte. No?
Mettiamone in mostra in Vaticano alcune. Poi aspettiamo la reazione (ebrei, ANPI, sinistva assovtita, cattocomunisti, ecc.).
alda luisa corsini
Arte neobizantina? C'è un'evidente sopravvalutazione. L'ispirazione di quel tipo di tratto proviene dai cartoni animati giapponesi.
N.S.dellaGuardia
In tutto il novecento, e ai nostri tristi giorni più che mai, si è persa del tutto ogni nozione di "arte", tanto più di arte Sacra.
Soprattutto nella Chiesa che corre dietro alle gonnelle del mondo moderno.