Vaticano ammette rottura da "ciò che faceva la Chiesa una volta"

Il numero 17 afferma che i Cattolici "non solo possono ma anzi devono" cercare opportunità di pregare con gli altri Cristiani, pur comprendendo che alcune comunità Cristiane non praticano la preghiera congiunta,”come era una volta nella Chiesa Cattolica.” Il manuale consiglia di pregare insieme i salmi e i cantici scritturali.
È facile mostrare che le richieste contenute nel manuale sono opposte alla dottrina Cattolica:
• Sinodo di Laodicea (363): “Nessuno Pregherà insieme agli eretici e agli scismatici.”
• Concilio di Cartagine (397): “Nessuno pregherà o canterà i salmi con gli eretici.”
• Diritto canonico (1917): “Non è lecito per i Cattolici assistere o partecipare in modo attivo a cerimonie non Cattoliche."
• Congregazione del Santo Uffizio (1949): “Qualunque tipo di comunicazione nel culto deve essere evitata.”
Il numero 20 del manuale consiglia che "ministri" Cattolici e di altre confessioni Cristiane preghino nei reciproci servizi non eucaristici.
Il numero 36 del manuale afferma che la Fede e una "disposizione giusta" sono sufficienti perché i non Cattolici ricevano la Comunione. Il Concilio di Trento condanna questa posizione e definisce che la Fede da sola NON è una base sufficiente per ricevere la Comunione, perché serve anche la Confessione.
Il manuale manipola il linguaggio introducendo parole come "interconfessionale" e "interchiesa." Si usa il termine "chiese" per le comunità non Cattoliche, senza distinzione, mettendo la maiuscola alle comunità Ortodosse e la minuscola per le sette protestanti.
Foto: © Mazur, CC BY-NC-SA, #newsBxvbxenjsx
